TuberAscoli


Vai ai contenuti

Leccio

P. Tartufigene

LECCIO


Quercus Ilex L.
Sinonimo: Elce


Sempreverde, caratterizzante alcuni paesaggi decisamente montani del Piceno. Forma boschi bassi, cupamente ombreggiati, a volte cespugliosi, e spesso frammisti a carpini neri, roverelle ed ornielli. Gli esemplari isolati delle campagne della bassa collina o dei viali possono avere chiome imponenti con fusti grossi e tozzi dalla corteccia bruna e finemente screpolata con l'età. Le folgie sono coriacee con margine più o meno dentato e spinoso, di colro verde scuro lucente nella parte superiore ed al di sotto grigiasto per la presenza di peluria. Il frutto è una ghianda racchiusa per quasi 2/3 in una cupola squamosa che matura entro il primo anno. Questa quercia, indifferentemente al substrato pedologico, tollera condizioni di aridità molto spinte ed è poco esigente nei confronti di luce e temperatura. Il leccio viene frequentemente utilizzato come pianta ornamentale in quanto sopporta bene la potatura in forme obbligate. Il suo legno di colore rosso scuro, molto duro e pesante, è un buon combustibile e fino a pochi anni fa era usato per la preparazione del carbone.

VOCAZIONE TARTUFIGENA


Simbionte di T. Melanosporum e T. Aestivum, nei suoi pianelli si raccolgono carpofori di ottime qualità organolettiche
In vivaio viene micorrizzato con queste due specie di Tuber ed il suo impegno in tartuficoltura è assai diffuso.
Nelle tartufaie coltivate è la specie forestale che contrae in minor misura la simbiosi con funghi estranei.

Home Page | P. Tartufigene | Dove Siamo | Trivelli Tartufi | Contatti | Mappa del sito


Designed by Soluzione Ambiente - All rights reserved 2008 | info@tuberascoli.it

Torna ai contenuti | Torna al menu